Pulau Sempu. L’isola mancata.
S 8°25’54.6672’’ E 112° 41’06.6768’’ Java Timur, Indonesia.
Abdul Hanan ha 70 anni e Opi 53 e sono amici. Amici da lunga data e quasi ogni pomeriggio si ritrovano lungo il porticciolo di pesca per calare in acqua la loro rete, fumare qualche sigaretta e fare quattro chiacchiere. Oggi è stata una giornata fortunata, grossi pesci sono finiti nella loro rete. Chiedo dove li hanno pescati e con un gesto e un sorriso mi rispondo lì, proprio lì nel canale che separa la grande isola di Java da Pulai Sempu, poco distante dalla massicciata che segue la linea di costa dove sono ora seduti a rammendare le reti. L’idea di fotografare al tramonto la piccola isola di Sempu ci ha portati fin lì ma appena arrivati scopriamo che non possiamo raggiungerla, non ci sono persone disposte a portarci fin lì. Abbiamo così qualche ora per per gironzolare tra le barche dei pescatori lungo Pantai Sendangbiru.
“L’isola di Sempu, purtroppo è chiusa dall’inizio della pandemia e andarci sarebbe un rischio: l’attenzione è alta, è chiusa è chiusa”, ci rispondono, “i guardiani non perdonano. Non aprirà” ci dice il responsabile del piccolo porto o dell’isola, non è ben chiaro. E' un uomo gentile, magro e scalzo, la pelle avvizzita dal sole e dal sale. È seduto dietro una vecchia e scrostata scrivania, parla in fretta al telefono. Una vecchia mappa si stacca dal muro dell’ufficio che sa di pesce e di fumo di sigarette. Se vogliamo tentare e chiedere le autorizzazioni all’ente del parco a Surabaya sono fatti nostri, ci fa intendere l’uomo.
Sempu Island Nature Reserve non è soltanto chiusa per il covid, è uno scrigno di natura incontaminata e rappresenta una perfetta miniatura di biodiversità utilizzata per la ricerca, l’istruzione e la conservazione della natura con l’utilizzo di fonti di germoplasma a sostegno della coltivazione e in buona sostanza chiusa al pubblico. Insomma, Pulau Sempu è tutto questo ma non ci rimane che guardare l’isola dalla riva di Pantai Sendangbiru.
Eravamo lì per fotografare la sua splendida laguna al tramonto ma ce ne andiamo via a mani vuote. In fondo siamo contenti che sia andata così, e che ci siano luoghi speciali ancora gelosamente custoditi. A poche centinaia di metri da noi l’isola inviolabile emerge nella calma, il mare appare fermo e lambisce appena una spiaggetta di sabbia chiara lasciando per qualche istante una sottile scia di spuma bianca. Pulau Sempu è verdissima, quasi misteriosa alla luce del tramonto. Il chiarore svanisce rapidamente a queste latitudini quando ultimiamo il nostro “mai nato reportage su Sempu” tra i pescatori del posto e le 130 barche ormeggiate nella rada.
Abdul Hanan, il più anziano dei due, ci offre una sigaretta mentre ci racconta che pesca da quarant’anni nel canale che separa la grande isola di Java da Pulau Sempu: lui ne ha viste di cose, sa tutto quello che c’è da sapere sulla pesca e sul posto, dove è nato e invecchiato. Ha voglia di raccontarsi, di parlare. Promettiamo di tornare con i permessi per l’isola intanto ringraziamo Opi e Abdul Hanan per la disponibilità che ci ha permesso di ottenere qualche magnifico scatto di loro. Ce ne andiamo salutando girandoci una decina di volte così come i bambini che proprio non ne vogliono sapere di lasciarti andare.